L'era Mesozoica
Il Mesozoico o era Mesozoica è un periodo di tempo che va all’incirca da 252,2 a 65 milioni di anni fa.
All’interno di questo arco temporale di circa 180 milioni di anni è possibile distinguere tre differenti periodi geologici, dal più antico al più giovane:
L’era Mesozoica è forse la più conosciuta e amata da grandi e piccini per il grande fascino che riveste nell’immaginario di tutti noi ed è anche conosciuta con il nome di era secondaria, essendo la seconda delle tre principali ere geologiche del nostro pianeta durante l’eone Fanerozoico, compresa tra il Paleozoico ed il Cenozoico.
Cosa significa Mesozoico?
Il termine Mesozoico deriva dal greco antico e significa vita di mezzo o vita intermedia.
È stato coniato per la prima volta nel 1800 dal geologo inglese John Phillips, con riferimento alla profonda differenziazione della vita sulla terra che ha contraddistinto questo lungo periodo rispetto a quella che era stata la vita fino ad allora conosciuta.
Rettili di ogni genere di dimensione e dinosauri enormi come il T-Rex, il cui sviluppo sarebbe stato impensabile nelle era precedenti, prendono vita nell’era Mesozoica e dominano il nostro pianeta come mai nessun altro animale aveva fatto prima di allora. Non è un caso, dunque, che il Mesozoico sia noto al pubblico soprattutto come "era dei dinosauri" o età dei rettili giganti, con riferimento alla estrema varietà di rettili preistorici giganti, i dinosauri appunto, che dominarono il mondo fino alla fine del Mesozoico.
La fine di questo lungo arco temporale coincide con la scomparsa dei dinosauri, una delle più drammatiche estinzioni di massa, avvenuta alla fine del Cretaceo e destinata a segnare l’inizio del Cenozoico, anche conosciuta come "Età dei mammiferi".
Quando vissero davvero i dinosauri?
Circa il 40% dei dinosauri più amati da grandi e bambini, simbolo ed emblema di questo lungo periodo della storia del nostro pianeta, sono vissuti solo negli ultimi 15 milioni di anni dell'era Mesozoica nota anche come "era dei dinosauri".
L’inizio del Mesozoico
L’inizio dell’era Mesozoica coincide con la fine dell’era Paleozoica ed in particolare con quell’estinzione di massa di fine Permiano che portò alla scomparsa di quasi tutta la vita acquatica e di circa il 70% delle specie terrestri del nostro pianeta. Per circa 60.000 anni, la terra rimase quasi del tutto prima di forme di vita. Fu proprio sul finire di questo momento relativamente breve dell’esistenza del nostro pianeta che tale "vuoto" venne colmato attraverso una spinta evolutiva di grande intensità e rapidità che portò alla comparsa degli antenati di alcune delle più importanti famiglie di animali e vegetali ancora oggi esistenti. La spazio evolutivo liberatosi durante l’estinzione di massa del Permiano venne colmato durante il Mesozoico attraverso l’ascesa di rettili, lucertole, dinosauri (da cui il soprannome di "epoca dei dinosauri"), ma anche uccelli e mammiferi.
Si assiste nell'era Secondaria ad una sorta di modernizzazione delle specie viventi senza paragoni, che coinvolge quasi in egual misura il regno animale e quello vegetale.

Il mondo dei i rettili giganti
Nam eget fermentum mi. Morbi feugiat, erat id luctus luctus, ex elit consequat sem, vel congue turpis tellus quis nulla. Suspendisse aliquet …
Le nuove specie animali dell’era secondaria
Se le Trilobiti erano state la forma di vita caratteristica dell’era Paleozoica, le ammoniti diventarono il fossile simbolo del Mesozoico ed a questi animali vertebrati se ne affiancarono altri come gli echinodermi, i brachiopodi e i cefalopodi.
L’evoluzione della vita animale durante il Mesozoico portò allo sviluppo di dinosauri, rettili marini, pesci, mammiferi e animali volanti come i pterosauri e gli uccelli, con una articolazione temporale che si può sintetizzare in questo modo:
Rettili, dinosauri e...
Il periodo Triassico vide l'ascesa dei rettili e dei primi dinosauri: Archosauri, terapsidi (rettili simili ai mammiferi), ma anche plesiosauri, ittiosauri e pesci.
Dinosauri piumati, primi mammiferi e...
Il periodo Giurassico vide l’affermazione di uccelli (o dinosauri piumati) e dei primi mammiferi. Tra i dinosauri si affermano i sauropodi e i terapisti. E poi ancora i Plesiosauri, pesci, calamari, rettili marini e pterosauri. E per finire insetti volanti.
E finalmente i grandi dinosauri...
Il periodo Cretaceo portò alla ribalta i dinosauri simbolo dell’era dei dinosauri, come il T-Rex, il Triceratopo e il dinosauro Pteranodonte, per citarne alcuni. Aumentò la varietà dei dinosauri: sauropodi, adrosauridi, ceratopsidi erbivori. Si rafforzò la presenza di plesiosauri, mosasauri, squali, pesci, calamari, rettili marini, pterosauri, insetti volanti e uccelli piumati. Comparvero anche piccoli mammiferi che vivevano sugli alberi.
La flora dell’era Mesozoica
Se l’era Mesozoica regalò al pianeta un ventaglio variegato di animali preistorici, dinosauri di taglia e gusti alimentari diversi, furono proprio le specie vegetali ad evolvere in modo straordinario regalando al mondo di allora una enorme varietà ed abbondanza di piante.
Furono proprio questa varietà e l’abbondanza di specie vegetali a creare le basi per lo sviluppo di grandi esemplari di dinosauri erbivori, come l'Argentinosaurus, che con una stazza ed peso considerevole (circa 80 tonnellate) aveva bisogno di grandi quantità di cibo per sopravvivere. Se felci, cicadacee, ginkgofite e altre piante insolite avevano già fatto la loro comparsa tra la fine del Paleozoico e l'inizio del Mesozoico, piante come le moderne gimnosperme, ed in particolare le conifere, fecero la loro comparsa nella forma in cui ancora oggi le conosciamo soltanto durante il primo Triassico.
Dobbiamo attendere la metà del Cretaceo per la comparsa invece delle prime angiosperme (o piante da fiore), che diversificandosi divennero dominanti rispetto alle altre piante.
- il periodo Triassico è contraddistinto da cicadacee, felci, alberi simili a gingko e piante da seme;
- il periodo Giurassico vide l’affermazione felci, conifere, cicadacee, piante da fiore;
- il Periodo Cretaceo si contraddistingue per l’enorme espansione delle piante da fiore.
Il clima del Mesozoico
Durante l’era mesozoica il clima era decisamente più caldo e secco rispetto ad oggi e pertanto particolarmente indicato per i rettili.
Le terre emerse erano concentrate in un unico grande continente, la Pangea posizionata in corrispondenza dell’equatore e circondata da un immenso mare preistorico, la Pantalassa. Nelle zone interne della Pangea, lontano dall’influenza del mare, si raggiungevano temperature elevate e predominavano estese zone desertiche.
Non c’erano calotte polari o zone dal clima fresco. C’era insomma una minore differenza climatica tra le zone polari ed equatoriali e buona parte della terraferma era contraddistinta da un clima tropicale.
Solo nel periodo Cretaceo, si andarono via via accentuando più significative differenze di temperatura tra i poli e l’equatore.
Come cambia il pianeta durante l’era secondaria?
L’inizio dell’era Mesozoica era caratterizzata dalla presenza di un unico supercontinente, la Pangea, destinato a spaccarsi nei vari continenti che attraverso il fenomeno della "deriva dei continenti" andarono ad assumere la loro posizione attuale.
I primi continenti a formarsi nel tardo Triassico furono i continenti di Laurasia e Gondwana. Poi fu la volta del Nord America che, durante il Medio Giurassico, iniziò a separarsi dall'Eurasia e dal Gondwana. A partire dal tardo Giurassico, dal Gondwana si separarono l'Africa e il Sud America, l'Australia e l'Antartide e verso la fine del Cretaceo, il Madagascar si staccò dall’Africa.
Parallelamente a questi processi di frammentazione dei continenti e alla loro deriva, si verificano importanti fenomeni di orogenesi. Risale all’era mesozoica non solo la formazione della Sierra Nevada, al confine tra la California ed il Nevada (tardo Giurassico) e delle Montagne rocciose (periodo Cretaceo), ma anche la formazione di enormi vulcani i Trappi del Deccan, in India, a cui alcuni scienziati attribuiscono la scomparsa dei dinosauri alla fine del Cretaceo.

I fondali marini in formazione, il....
I fondali marini in formazione, il movimento dei continenti, il clima caldo e l’assenza di calotte polari causarono poi fenomeni di incursione marina, per effetto dei quali le acque invadevano spesso zone interne dei continenti per poi rifluire verso il mare, lasciando letti di arenaria, pietra arenaria, argille e calcare, che si alternano a strati di rocce sedimentarie, spesso ricchi di fossili di dinosauri (Morrison Formation risalente al periodo Giurassico).

Se sei curioso di sapere qualcosa di più sui diversi periodi geologici in cui è suddiviso il Mesozoico vai alle singole sezioni: